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La Storia della Sicilia

La Storia della Sicilia



Questa splendida terra, definita dal Goethe "una terra indicibilmente bella", fu popolata da fenici, romani, arabi, normanni, francesi, spagnoli, austriaci (e non solo) e ciascuno di questi popoli ha lasciato importanti testimonianze, oggi ancora visibili nei monumenti, nei nomi dei luoghi, nelle tradizioni della gente.


La Preistoria e la Protostoria

Nel Tardo Paleolitico i siciliani vivevano di caccia e raccolta come testimoniano i graffiti nelle grotte di Monte Pellegrino e Levanzo (35.000-5.000 a.C.). Nell’Età Neolitica l’uomo sviluppa la navigazione, la lavorazione della ceramica e la tessitura. Importanti testimonianze di questo periodo nei siti archeologici di Stentinello, San Cono e Villafrati. Nell’'Età del Bronzo gruppi di popolazione indoeuropee entrarono in Sicilia e con gli indigeni diedero inizio alle civiltà di Castelluccio, Naro, Filicudi, Siracusa, Pantalica.(1.900-1.800 a.C.). In Sicilia sono presenti gli Elimi (secondo la leggenda Elimo era un principe troiano fratellastro di Enea), fondatori di Erice e Segesta, e i Sicani giunti in Sicilia nel III millennio a.C. probabilmente dalla Spagna e stanziati nella zona del Salso. Siculi che introdussero l'uso del cavallo, del rame, la coltivazione del terreno e il culto dei morti.(1.400 a.C.).
Età del Ferro. Reperti di questa epoca a Barcellona, Pozzo di Gotto, Monte Finocchitto (Noto) Sant'Angelo Muxaro. Tra l'XI ed il X secolo i Fenici, il cui nome deriva dal greco phoinix, rosso, in relazione alle stoffe color porpora che producevano, fondarono Solunto, Mozia e Palermo (1.200-1.000 a.C.). Furono i Fenici ad inventare la leggenda di Scilla e Cariddi, i due mostri che affondavano le navi nelle vicinanze dello stretto di Messina, perché gelosi delle rotte marittime.
I Greci

Attirati dalle fertili terre di origine vulcaniche e dalle aree ricche di risorse naturali, nel 753 a.C. gruppi di
mercanti calcidici fondarono Naxos. A differenza dei Fenici, i greci crearono non soltanto empori commerciali ma anche colonie agrarie che raggiunsero le dimensioni di fiorenti città: Siracusa (dai Corinzi), Catania, Selinunte, Agrigento, Gela (da Rodi e Creta). Intorno al 480 a.C. le città greche si coalizzano contro i Cartaginesi sconfitti ad Imera. Segue un periodo ricco culturalmente e artisticamente.
 
I Romani


Nel 264 a.C. i Mamertini, popolazione italica che aveva occupato Messina, minacciati dai Cartaginesi chiesero aiuto ai Romani. È la Prima Guerra Punica. (264-241 a.C.) La Sicilia, ad eccezione di Siracusa, fu proclamata provincia romana.Nel 218 a.C. scoppiò la Seconda Guerra Punica. I Romani conquistarono anche Siracusa Si introdusse il latifondo e la Sicilia, dopo la terza guerra punica e la distruzione di Cartagine, si trasformò in una provincia con una ricca produzione agricola. Di questo periodo, reperti e monumenti a Termini Imerese, Catania, Tindari, Piazza Armerina e Taormina.
 
I Barbari

Nel 440 d.C., Genserico, re dei Vandali, sbarca nella città di Lilibeo, l’attuale Marsala, e distrugge l’intera Sicilia.. Per Roma fu una grande confitta poiché la Sicilia produceva la maggio quantità di grano necessario alla penisola italica e a Roma Alla caduta dell'Impero Romano d'Occidente la Sicilia sarà ceduta a Odoacre e in seguito ai Visigoti di Teodorico. 
 
I Bizantini

Nel 535 d.C. ha inizio la Guerra greco - gotica, scatenata da Giustiniano, imperatore d'Oriente, per ricomporre l'integrità dell'impero romano. In Sicilia giunge il generale Belisario che rapidamente conquista l'isola. Testimonianze monumentali a Randazzo, Castelbuono, Pantalica.
Nel 660 d.C. l’imperatore Costanzo trasferì la capitale dell’impero bizantino a Siracusa.. Assassinato nel 668, per il suo atteggiamento tirannico, fu dichiarato imperatore un aristocratico armeno. Nel 669 il figlio di Costanzo riportò la capitale a Costantinopoli.

Gli Arabi
Nell’ 827 d.C. gli arabi sbarcarono a Mazara e in 100 anni conquistarono l’isola. La capitale siciliana, Palermo, diviene una splendida metropoli di stampo islamico. In questo periodo incendi e disboscamenti crearono danni al territorio. Testimonianze di questo periodo a Palermo, Favara, Cefalà Diana, Caccamo.Il processo di arabizzazione oggi è visibile nella toponomastica e nell'agricoltura.

  I Normanni

Nel 1060 giunsero in Sicilia i Normanni, guidati da Roberto il Guiscardo e da Ruggero d'Altavilla. Durante questo periodo la Sicilia fu un regno prosperoso e pacifico, crogiolo di popoli più diversi integrati fra loro. Nel 1172 salì al trono Guglielmo II detto il Buono, che sancì l’alleanza con Federico Barbarossa con il matrimonio tra Costanza d’Altavilla ed Enrico, figlio del Barbarossa, aprendo la strada al regno degli Hohenstaufen. Oltre che nella città di Palermo, testimonianze di questo periodo a Monreale, Cefalù, Messina, Piazza Armerina.
 
Gli Svevi

Nel 1194 è incoronato re di Sicilia Enrico VI Hohenstaufen passando il trono alla famiglia tedesca degli Svevi. Il figlio, Federico II, chiamato "Stupor Mundi" fu uno dei più grandi monarchi del Medioevo e la sua
corte a Palermo fu luogo di arti, scienze e letteratura. Promulgò la costituzione melfitana nel 1231: documento in cui si evidenzia per la prima volta l’idea di accentrare il governo dello stato nelle mani del sovrano. Prese parte alla quinta crociata. Testimonianze a Siracusa, Catania, Salemi, Agrigento.
 
Gli Angioini

Nel 1270 alla morte di Federico II, dopo un regno durato dieci anni del principe inglese Edmondo di Lancaster, il Papa assegnò la corona a Carlo d'Angiò, che sconfisse il figlio illegittimo di Federico II. La capitale si spostò a Napoli.
Gli Aragonesi

Il 1282 è l’anno della Rivolta dei Vespri Siciliani: da Palermo, questa ribellione portò alla definitiva cacciata dei Francesi dalla Sicilia. Il trono della Sicilia passò a Pietro III d'Aragona, genero di Manfredi. Il regno di Sicilia fu diviso in due e la Calabria entrò a far parte del regno di Napoli. Dopo la morte del Re Pietro e del figlio Alfonso re d’Aragona, il figlio Giacomo fino a quel momento re di Sicilia divenne re d’Aragona e nominò il fratello Federico III viceré a Palermo. Quest’ultimo fu eletto re di Sicilia da alcuni nobili contrari alla riunificazione delle due corone. Dopo la pace di Caltabellotta e la pace di Catania, Giovanna d’Angiò rinunciò ai diritti sulla Sicilia e alla morte di Federico IV, la figlia Maria fu rapita per sposare a Barcellona Martino il Giovane (1390). Testimonianze a Palermo, Messina, Caltanissetta, Trapani, Agrigento, Taormina, Mussomeli, Aragona, Augusta.
Gli Spagnoli


Nel 1409, estinta la linea siciliana degli Aragona, dopo il matrimonio tra Ferdinando d'Aragona e Isabella di Castiglia, la Sicilia entrò a far parte del Regno spagnolo per quasi quattrocento anni. Durante il regno di Alfonso V il Magnanimo, re delle due Sicilie, furono condotti importanti lavori pubblici come quelli del porto di Palermo e fu fondata l’Università di Catania. I suoi successori invece espulsero gli Ebrei dall’isola (1492) e introdussero il tribunale del Sant’uffizio. Testimonianze a Taormina, Palermo, Siracusa, Enna, Nicolosi, Isole Egadi.
 I Borboni

In accordo con quanto previsto dalla pace di Utrecht (1713) , la Sicilia passò a Vittorio Amedeo II di Savoia. Dopo soli cinque anni, nel 1718, gli spagnoli intrapresero una campagna di riconquista, bloccati però dagli Austriaci. In seguito con il trattato dell'Aia (1720), voluto da austriaci ed inglesi, Carlo VI d'Austria divenne il nuovo re di Sicilia.

I Savoia e gli Austriaci

Nel 1734, in seguito alla Battaglia di Bitonto tra truppe borboniche e austriache, la Sicilia rientra nell'orbita spagnola. Carlo III è incoronato re del regno delle due Sicilie, titolo che gli viene riconosciuto con la pace di Vienna (1738). Nel 1759 il figlio di Carlo III salì al trono di Sicilia (con il titolo di Ferdinando III) e a quello di Napoli (con il titolo di Ferdinando IV). Con l’avanzare del pericolo napoleonico re Ferdinando si rifugiò in Sicilia. In questa circostanza, il re invece di esaudire i desideri autonomistici dei Siciliani si servì dell'isola per la riconquista del Napoletano. In seguito, con l'appoggio inglese, la Sicilia ottenne una Costituzione su modello inglese (1812). I moti del '48, capeggiati da Giuseppe La Masa a Palermo, dilagano per tutta la Sicilia. Testimonianze a Palermo, Noto, Avola, Ragusa, Modica, Catania, Siracusa e Trapani.
Il Regno d'Italia

Nel 1860 con l'impresa garibaldina la Sicilia fu annessa al regno d'Italia. L’amministrazione sabauda si rivelò inefficace e il rigido fiscalismo applicato finì con il sottrarre denaro all’agricoltura dell’isola a vantaggio degli investimenti del Nord. Si diffuse il brigantaggio. Nel 1866 vi fu un’insurrezione a Palermo, nel 1893 il massacro dei contadini di Caltavuturo e i moti popolari dei fasci siciliani.

L'Autonomia

Nel 1946 , la Sicilia fu proclamata Regione Autonoma a Statuto Speciale all’interno della nuova Repubblica Italiana.

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